Egisto Lancerotto (Noale 1847 – Venezia 1916)
In famiglia
Olio su tela, cm 80,5 x 119,5
Protagonista della generazione del così detto verismo veneto, Egisto Lancerotto conobbe il successo per le sue composizioni aneddotiche soprattutto negli anni Ottanta dell'Ottocento. L'imponente e armoniosa tela oggi nella sala riunione dell'I.T.I.S., dalla “veloce e svolazzante stesura di matrice favrettiana”, venne ammirata a Trieste nel 1890 e acquistata dagli Alimonda per abbellire le sale del loro castello di Sagrado, chiamato non a caso “Miramare sull'Isonzo”. Il collezionismo locale ammaliato com'era dalla pittura veneta contemporanea (negli stessi anni in cui l'opera di Favretto, Una dichiarazione, entrava nel museo Revoltella) non poteva che premiare con l'acquisto anche una tela così sgargiante, ospitata con entusiasmo nelle sale del palazzo Revoltella dall'esposizione promossa dal Circolo Artistico.
Lancerotto, non rinunciando a un bagaglio cromatico tipicamente alla veneta, che aveva in Giacomo Favretto e Luigi Nono due interpreti d'eccezione, aggredisce la tela con un vigore moderno, autentici graffi, segni ben visibili, per esempio, nella rete da pesca utilizzata quale elemento scenografico alle spalle dell'allegra scena che vede i due umili nonni giocare con il nipotino seduto sul tavolo dinanzi alla madre.